Monday, January 22, 2007

Una citazione rispolverata dalle mie agende del liceo...bellissima...

"Avevo sempre la netta impressione che la vita che conducevo, fatta di tuffi nel mare e di abbronzatura, non era altro per me che una vacanza. In quell'anno i cannoni tuonarono di continuo sui campi di Francia; mentre io sedevo sulla mia isola (dico mia, come usano fare gli amanti) e pensavo alla guerra, ai rumori di quelle battaglie lontane, al dolore dei feriti e alle fatiche della marcia. E allora pensavo anche a quell'altra guerra, antica quanto il genere umano, che è la vita stessa dell'uomo: la guerra senza quartiere, l'opprimente schiavitù della competizione; la fatica che dura settant'anni, il pane comprato a caro prezzo, una gloria effimera, i pericoli e gli inganni, le misere ricompense. Era un pensiero, in fondo, premonitore; il futuro esercitò un perentorio richiamo nei miei confronti, mi fece voltare indietro come fosse una voce che piange e supplica; e io ebbi paura e tremai come in bilico su una lama, o come un bambino che si getti nel mare."

R.L.Stevenson, Memorie di un Isolotto

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