Tuesday, October 17, 2006

Un attimo di riflessione...

Posso essere accusato di demagogia, ma l'incidente da poco avvenuto nella stazione MetroA di piazza Vittorio mi ha profondamente scioccato... Sono scosso perché non è giusto che nella nostra città si spendano miliardi per eventi mondani, si finisca l'opera di cementificazione di quello che è rimasto della suggestiva campagna romana, in modo da avere interi nuovi quartieri-casermoni pagati profumatamente, senza collegamenti e ogni giorno ci si incolonni in macchina per arrivare a lavoro... Una città così importante con due sole linee della metro di cui (almeno) una ai limiti della sicurezza lasciata ai poveracci che devono andare a lavoro al centro, ma intanto già si pianificano nuove autostrade per collegare la Capitale agli altri capoluoghi... Così si uccide la città più bella del mondo, si trasformano i suoi abitanti in automi da mandare allo sbaraglio in centri commerciali nel loro tempo libero, ma questo nessuno lo sa. Sono convinto che un'altra vita ed un'altra città siano possibili...
Questo sonetto del Belli descrive perfettamente l'atteggiamento che spesso molte persone (soprattutto i nostri amministratori) hanno davanti a tali vicende:

Chi va la notte, va a la morte.1

(21 gennaio 1832)

Come so’ lle disgrazzie! Ecco l’istoria:
Co’ cquell’infern’uperto de nottata,
Me ne tornavo da Testa-spaccata,2
A ssett’ora indóv’abbita Vittoria.

Come llì ppropio dar palazzo Doria
So’ pe ssalì ssanta Maria ’nviolata,3
Scivolo, e tte do un botto de cascata,
E bbatto apparteddietro la momoria.4

Stavo pe’ tterra a ppiàgne’ a vvita mozza,5
Quanno c’una carrozza da siggnore
Me passò accanto a ppasso de bbarrozza.6

— Ferma! — strillò ar cucchiero un zervitore;
Ma un voscino ch’escì da la carrozza,
Je disse: —Avanti, alò:7 chi mmore more.8

1 Proverbio. — 2 Via di Roma. — 3 Santa Maria in via lata, antico nome del Corso. — 4 È comune opinione del popolo che la memoria risieda nella parte posteriore del capo, la quale si chiama per ciò propriamente la memoria. — 5 A gocciole, come una vite recisa che dia umore. — 6 Baroccio, carretta da buoi. — 7 Dall’ allons de’ Francesi. — 8 È una parte di quel proverbio insensato e crudele, che dice: «Pecora nera, pecora bianca; chi more, more ; chi campa, campa.»

Wednesday, October 11, 2006

Un giardino dovrebbe essere in un costante stato di cambiamento, espansione, esperimento, avventura; ma soprattutto dovrebbe risultare un viaggio curioso, affettuoso e autocritico da parte desl suo proprietario.
H.E.Bates

Tuesday, October 10, 2006

Terme

Certo che una puntatina serale alle terme non ci starebbe poi così male.... partendo presto prima di cena (pranzo al sacco) eviteremmo di tornare tardi, accetto suggerimenti...vi assicuro che merita....

Wednesday, October 04, 2006

...Non poteva mancare un'altra grande canzone...un inno alla simbiosi uomo/natura...

Impressioni di Settembre - P.F.M.

Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l'odor di terra, odor di grano
sale adagio verso me,
e la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là
sembra quasi un mare d'erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda...
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me.
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
respiro la nebbia, penso a te.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono solo, solo il suono del mio passo.
e intanto il sole tra la nebbia filtra già
il giorno come sempre sarà.

Tuesday, October 03, 2006

Una canzone che ho ritrovato dopo tanto tempo e che mi piace molto (sia le parole che la musica).

LA CACCIA AL BISONTE - Ivano Fossati

La caccia al bisonte finisce
Col fiato che manca finisce, figlio mio
È tempo che io ricordi lunghe favole buone per i figli tuoi
Poi la sera intorno al fuoco ancora insieme noi
E dalla collina che stia in guardia verso sud
perché di là potrebbe venire il fumo di città
Fino a dove vedi puoi cacciare
Ma non un solo giorno di cammino più in là
Rispetta l'uomo bianco quando sulla stessa strada tua lo incontrerai
Però non temerlo e non fidarti mai
Insegna alla tua gente sentieri di coraggio insieme di pietà
Non fermarti finchè il cuore ti mancherà
In fondo è dolce l'ora della sera
E l'uomo saggio non la sfugge mai
Io vedo nuova caccia, nuovi pascoli e guerra per la libertà
Con me non finisce l'eternità
Ma largo il sorriso del guerriero quando lascia le cose che ha amato qui
Ben sapendo che è giusto che finisca così.